Jeep Grand Cherokee Trackhawk è uno dei SUV più potenti e veloci al mondo grazie al suo motore Hellcat che garantisce a questo modello una potenza di oltre 700 cavalli. Questo SUV di Jeep accelera da 0 a 100 in appena 3,6 secondi vantando prestazioni da vera muscle car. Nonostante ciò c’è chi ha pensato bene di modificare questo veicolo e renderlo ancora più estremo e potente.
E’ quello che ha fatto Mike Ferrand di Sinister Performance Club che attraverso una serie di modifiche è riuscito a garantire al suo Jeep Grand Cherokee Trackhawk una potenza di 1.300 cavalli e 2.033 Nm di coppia. In pratica il SUV in grande parte è rimasto lo stesso uscito dalla linea di produzione. Le modifiche più importanti che hanno consentito al modello di raggiungere questa potenza impressionante sono state effettuate al suo motore.
Questo infatti è adesso in grado di utilizzare l’azoto come fonte di energia. Ovviamente questo “piccolo” cambiamento ha comportato tutta una serie di modifiche per permettere a questa particolare unità di Jeep Grand Cherokee Trackhawk di poter gestire tutta questa potenza.
Infatti gli iniettori sono stati cambiati con nuovi più adatti. Bielle e pistoni sono stati rinforzati. Una ventola di raffreddamento è stata aggiunta esternamente. Infine anche gli assali sono stati modificati per resistere a tanta potenza.
Per il resto il modello è rimasto tale e quale a quello di produzione. Questa particolare versione di Jeep Grand Cherokee Trackhawk è protagonista di un video pubblicato su YouTube nel canale That Racing Channel che vi proponiamo in questo articolo.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento.
Contatti e Pubblicità - Cookie Policy - Informativa Privacy - Impostazioni privacy
Copyright © Motorionline S.r.l. - Dati societari - P.IVA IT07580890965
Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Milano in data 20/01/2012 al numero 35
Direttore Responsabile : Lorenzo V. E. Bellini